SC162 e CC162
La piastra riscaldante dotata di piano in metallo
(SC162) e quella dotata di piano in ceramica
(CC162) sono state progettate per essere
utilizzate con il regolatore di temperatura Stuart
SCT1. Il regolatore di temperatura SCT1 consente
una regolazione accurata della temperatura di
campioni acquosi e oleosi in laboratorio e può
essere utilizzato in due modi differenti, come un
regolatore di precisione della temperatura tra 20
e 200°C o come termometro digitale fra -4 e
325°C.
Il collegamento della sonda del regolatore di
temperatura SCT1 avviene attraverso la presa DIN
per la sonda, posizionata sul retro della piastra
riscaldante (Figura 4). Il controllo analogico del
calore viene disattivato, consentendo una precisa
regolazione della temperatura attraverso il
regolatore di temperatura SCT1. L'accensione del
LED di controllo indica l'avvenuta comunicazione
tra il regolatore di temperatura SCT1 e la piastra
riscaldante (Figura 3). Per le istruzioni complete
consultare il manuale del regolatore di
temperatura SCT1.
Quando la SC162 o la CC162 vengono usate
senza il regolatore di temperatura SCT1, le
funzioni riscaldante e agitatrice funzionano come
nei modelli CB160, CB162, SB160 e SB162. In
questo caso il LED di controllo rimane spento e la
presa DIN per la sonda non viene utilizzata.
Consigli di Sicurezza
❖ Non usare l'apparecchiatura per riscaldare
liquidi infiammabili.
❖ Non sollevare o trasportare lo strumento fino a
che esso non sia spento e raffreddato da
almeno 30 minuti. L'indicatore di piastra calda
preserva da questo pericolo.
❖ Lo strumento dovrà essere spostato usando
entrambe le mani, con le dita poggiate sotto i
bordi laterali.
❖ Non muovere o trasportare lo strumento sul
quale siano poggiati contenitori o sia ancora
collegata l'alimentazione elettrica.
❖ Esiste un pericolo di rovesciamento di liquidi se
i contenitori sono troppo pieni e la velocità di
agitazione elevata. Aumentare la velocità
gradualmente, non agitare mai più
rapidamente di quanto necessario.
❖ MAI poggiare un contenitore di vetro freddo su
di una piastra già calda.
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Pulizia e Cura
Prima di procedere alla pulizia dell'apparecchio,
assicurarsi che la superficie della piastra sia
sufficientemente raffreddata; scollegare
l'apparecchio dall'alimentazione elettrica; la
struttura metallica deve essere pulita con un
panno morbido e una soluzione detergente non
aggressiva.
Per i modelli con piastra in ceramica, un panno
morbido rimuoverà normalmente la maggior
parte di sporco presente. Per una maggiore
efficacia, utilizzare una comune crema pulente.
In caso di rovesciamento di liquidi alcalini, acido
fosforico o fluoridrico, questi devono essere
rimossi immediatamente, poiche possono
attaccare e danneggiare la piastra ceramica.
Assicurarsi inoltre che vengano prese le dovute
precauzioni del caso.
Durante le operazioni di pulizia, fare attenzione a
non graffiare la superficie in ceramica, poiche ciò
potrebbe determinare uno scompenso termico
della piastra stessa.
Usare le stesse misure appena viste anche per gli
strumenti con superficie in acciaio.
Preparazione di Terreni
Si raccomanda di usare particolare cura nel
riscaldamento di liquidi altamente viscosi.
Questi infatti agiscono come isolanti termici e
possono causare la rottura della vetreria.
Questo aspetto è molto importante nelle
preparazioni di terreni, in quanto normalmente la
viscosità aumenta al crescere della temperatura.
❖ Verificare che l'azione agitante sia sufficiente
per tutto il liquido in oggetto. Le zone di
liquido non agitate possono trasferire calore
alle pareti di vetro, quindi causare un danno.
❖ Controllare regolarmente l'agitazione per
assicurarsi che essa sia sempre adeguata alle
condizioni di viscosità del liquido.
❖ Utilizzare sempre un'ancoretta magnetica
sufficientemente grande e, se necessario,
accoppiare l' azione di un agitatore ad asta
meccanico.
❖ Non utilizzare contenitori di vetro a pareti
spesse o aventi capacità maggiori di 5 litri.
❖ MAI riscaldare bottiglie di vetro sulla piastra.
❖ Assicurarsi che il calore cresca gradualmente,
evitando surriscaldamenti localizzati.