Pulizia E Preservazione; Qualche Informazione Utile In Tema Di "Acciaio Inossidabile; Principi Generali Di Lavoro Per Il Trattamento Di; Apparecchiature In "Acciaio Inossidabile - Hupfer KO/50-50 Manual De Instrucciones

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Pulizia e preservazione

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Prima di iniziare la pulizia porre fuori servizio l'apparecchiatura. Estrarre la
spina di rete ed agganciarla al supporto previsto in proposito sull'unità.
Non pulire l'unità con pulitrici a getto di vapore o ad alta pressione. Se è
previsto di operare nell'ambiente con pulitrici a getto di vapore o ad alta
pressione, è necessario prima porre l'apparecchiatura fuori servizio e scol-
legarla dalla rete elettrica.
Per la pulizia occorre che l'apparecchiatura sia fuori servizio ed adeguata-
mente raffreddata.
Neppure gli impilatori privi di raccordo elettrico possono essere lavati con
acqua corrente od acqua in pressione.
Pulire le unità a secco od asciugarle accuratamente dopo la pulizia, in
modo da prevenire una formazione di muffe, una crescita incontrollata di
germi e batteri e, di concerto, una contaminazione delle stoviglie.
Lo scarico di fondo posto al di sotto del pozzetto di pila è previsto per la
rimozione di frammenti di stoviglie o di altri oggetti incidentalmente caduti
nell'impilatore.
Le calotte di copertura in plastica possono essere pulite manualmente ri-
correndo ad un panno inumidito. In caso di forte sporcamento è anche pos-
sibile la pulizia in lavastoviglie industriale.
Occorre utilizzare detergenti e brillantanti idonei per il policarbonato.

Qualche informazione utile in tema di "acciaio inossidabile"

La resistenza alla corrosione degli acciai inossidabili si basa su di uno strato
di passivazione che si crea superficialmente in presenza di ossigeno. L'ossi-
geno atmosferico è di per sé sufficiente a formare questo strato di passivazio-
ne, così che guasti o fratture di tale strato provocati da un'azione meccanica
si riparano spontaneamente. Lo strato di passivazione si forma o si riforma più
velocemente se l'acciaio viene posto a contatto con acqua ricca di ossigeno.
Un ulteriore incremento di tale effetto viene conseguito ricorrendo ad acidi os-
sidanti (acido nitrico, acido ossalico). Questi acidi vengono impiegati qualora
l'acciaio abbia subito un intenso attacco chimico ed il suo strato di passivazio-
ne sia andato ampiamente perduto.
Lo strato di passivazione può essere danneggiato o demolito per via chimica
con agenti ad effetto riducente (accettori di ossigeno), sempre che essi agis-
cano sull'acciaio in forma concentrata od a temperature elevate. Queste so-
stanze aggressive sono ad es.:
formulazioni contenenti sale e zolfo
cloruri (sali)
concentrati di erbe aromatiche quali senape, essenza acetica, dadi agli
aromi, soluzioni di sale da cucina etc.
Altri danni possono insorgere a causa di:
ruggine esterna (ad es. da altri componenti, utensili ovv. ruggine c.d. volatile)
particelle di ferro (ad es. pulviscolo di rettifica)
contatto con metalli non ferrosi (passaggio allo stato elementare)
carenza di ossigeno (ad es. assenza di aerazione, acqua povera di ossigeno).

Principi generali di lavoro per il trattamento di

apparecchiature in "acciaio inossidabile"

Mantenere la superficie esterna delle apparecchiature in acciaio inossidabile
sempre pulita e ben accessibile all'aria.
Rimuovere quotidianamente tramite pulizia i depositi di calcare, grasso, amido
ed albume. Sotto questi depositi, a causa dell'insufficiente afflusso d'aria può
aver luogo una corrosione. Per la pulizia non devono essere impiegati deter-
Impilatori chiusi a cestello
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