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Introduzione
La retinoscopia è una tecnica che misura la rifrazione oggettiva dell'occhio.
Esistono fondamentalmente due tipi di retinoscopia: statica (descritta in
questo manualetto), condotta mentre il paziente fissa lo sguardo su un
oggetto distale; dinamica, svolta quando lo sguardo del paziente è fisso su un
oggetto prossimale. Entrambe le tecniche richiedono diligenza ed esperienza
per ottenere misurazioni precise dell'errore di rifrazione dell'occhio.
I retinoscopi ad illuminazione automatica sono di due tipi. Il retinoscopio a
striscia descritto in questa sede è molto diffuso oggigiorno e ha soppiantato
quasi interamente il retinoscopio (puntuale) a spot. In retinoscopia, un
fascio di luce parallelo o con leggera divergenza viene diretto all'occhio del
paziente per illuminare la retina. La luce riflessa dalla retina provoca i
riflessi osservati dall'esaminatore nella pupilla del paziente. La condizione
rifrattiva dell'occhio viene rivelata con l'uso di lenti correttive di prova che
fanno combaciare il punto distale dell'occhio ametrope con la pupilla
dell'occhio dell'esaminatore. Una volta ottenuta questa condizione, verrà
neutralizzato lo spostamento del riflesso.
Il presupposto alla base del materiale di questo manualetto è che il lettore
abbia conoscenze generali della retinoscopia. Sono disponibili due
autorevoli fonti di riferimento sulle tecniche retinoscopiche:
Corboy, J. M., The Retinoscopy Book, 3a edizione, 1989, SLACK Incorporated
videocassette: Guyton, D. I., Retinoscopy: Minus Cylinder Technique oppure
Retinoscopy: Plus Cylinder Technique, 1986, American Academy of
Ophthalmology - Continuing Ophthalmic Video Education.
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