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Al Lac Cia Men To Im Pian To; Caratteristiche Dell'aCqua Di Alimentazione - Sime AQUA HE 25 ErP BE Instrucciones Para El Instalador

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2.2

AL LAC CIA MEN TO IM PIAN TO

Pri ma di pro ce de re al col le ga men to del-
la cal daia è buo na nor ma far cir co la re
ac qua nel le tu ba zio ni per eli mi na re gli
even tua li cor pi estra nei che potrebbero
compromettere la buo na fun zio na li tà
del l'ap pa rec chio.
Nel l'ef fet tua re i col le ga men ti idrau li ci
ac cer tar si che ven ga no ri spet ta te le in-
di ca zio ni da te in fig. 1. È op por tu no che
i col le ga men ti sia no fa cil men te di scon-
net ti bi li a mez zo boc chet to ni con rac cor-
di gi re vo li.
Lo scarico della valvola di sicurezza
deve essere collegato ad un adeguato
sistema di raccolta ed evacuazione.
2.2.1
Fase iniziale di riempimento
impianto (fig. 4)
Il riem pi men to della caldaia e del rela-
tivo impianto si effettua agendo sul ru-
binetto a sfera e la pressione di carica-
mento, ad impianto freddo, deve essere
compresa tra 1 - 1,2 bar (98-117,6 kPa).
Durante la fase di riempimento impian-
to è consigliabile mantenere disinserito
l'interruttore generale. Il riempimento
va eseguito lentamente, per dare modo
alle bolle d'aria di uscire attraverso gli
opportuni sfoghi.
Per facilitare questa operazione, posi-
zionare orizzontalmente l'intaglio della
vite di sblocco delle valvole di ritegno.
Ultimata la fase di riempimento riporta-
re la vite nella posizione iniziale.
Al termine dell'operazione controllare
che il rubinetto sia chiuso (fig. 4).
PREVENZIONE: A caricamento avvenuto
procedere alla sanificazione del bollito-
re e del vaso espansione sanitario. Per
effettuare questa operazione svuotare
e riempire con acqua e un liquido sani-
ficante di uso alimentare osservando le
indicazioni per l'utilizzo riportate nella
confezione del prodotto. Svuotare quin-
di il bollitore e il vaso espansione e ri-
empirli nuovamente con acqua.
2.2.2
Produzione acqua sanitaria
Per ché la cal daia sia in gra do di pro dur-
re l'ac qua sa ni ta ria è ne ces sa rio che,
al la pri ma ac cen sio ne, ven ga spur ga ta
tut ta l'a ria con te nu ta nel ser pen ti no del
bol li to re.
Per facilitare questa operazione posizio-
nare orizzontalmente l'intaglio della vite
di sblocco della valvola di ritegno (5 figg.
2-2/a). Spurgata tutta l'aria, riportare la
vite nella posizione iniziale.
2.2.3
Caratteristiche
dell'acqua di alimentazione
Onde prevenire incrostazioni calcaree e
danni allo scambiatore sanitario, l'acqua
di alimentazione non deve presentare
durezza superiore ai 20°F.
In ogni caso è opportuno verificare le
caratteristiche dell'acqua utilizzata ed
installare adeguati dispositivi per il trat-
tamento. Al fine di evitare incrostazioni
o depositi allo scambiatore primario an-
che l'acqua di alimentazione del circuito
riscaldamento deve essere trattata in
conformità alla norma UNI-CTI 8065. E'
assolutamente indispensabile il tratta-
mento dell'acqua nei seguenti casi:
– Im pian ti mol to este si (con ele va ti con-
te nu ti d'ac qua).
– Fre quen ti im mis sio ni d'ac qua di rein-
te gro nel l'im pian to.
– Nel ca so in cui si ren des se ne ces sa rio
lo svuo ta men to par zia le o to ta le del-
l'im pian to.
2.3
ALLACCIAMENTO
IN CANNA FUMARIA
La can na fu ma ria ha una im por tan za
fon da men ta le per il fun zio na men to del-
l'in stal lazio ne. In fat ti, se non è ese gui ta
con gli op por tu ni cri te ri, si pos so no ave-
re di sfun zio ni nel bru cia to re, am pli fi ca-
zio ni di ru mo ri, for ma zio ni di fu lig gi ne,
con den sa zio ni e in cro sta zio ni.
Una can na fu ma ria de ve per tan to ri-
spon de re ai se guen ti re qui si ti:
– de ve es se re di ma te ria le im per mea-
bi le e re si sten te al la tem pe ra tu ra dei
fu mi e re la ti ve con den sa zio ni;
– de ve es se re di suf fi cien te re si sten-
za mec ca ni ca e di de bo le con dut ti vi tà
ter mi ca;
– de ve es se re per fet ta men te a te nu-
ta per evi ta re il raf fred da men to del la
can na fu ma ria stes sa;
– de ve ave re un an da men to il più pos si-
bi le ver ti ca le e la par te ter mi na le de ve
ave re una aspi ra to re sta ti co che as si-
cu ra una ef fi cien te e co stan te eva cua-
zio ne dei pro dot ti del la com bu stio ne;
– la can na fu ma ria de ve ave re un dia-
me tro non in fe rio re a quel lo di rac cor-
do cal daia;
– essere correttamente dimensionata
per soddisfare le esigenze di tirag-
gio/smaltimento fumi necessario al
regolare funzionamento del prodot-
to (EN13384-1);
– è necessario prevedere nella parte
bassa della canna fumaria un spe-
cifio sistema di scarico condensa;
– per il collegamento alla canna fu-
maria è obbligatorio l'uso di condotti
rigidi, resistenti alla temperatura,
alla condensa, alle sollecitazioni
meccaniche, a tenuta e isolati. Uti-
lizzare materiali idonei allo scopo,
come ad esempio acciaio inossida-
bile.
Le nostre caldaie sono di tipo B
necessitano di particolari allacciamenti
oltre al collegamento alla canna fumaria
così come sopra specificato.
2.4
ADDUZIONE COMBUSTIBILE
(fig. 7 - fig. 7/a)
Il gruppo termico può ricevere l'addu-
zione del combustibile lateralmente, i
condotti devono essere fatti passare at-
traverso l'apertura predisposta sul fian-
co dx/sx del mantello, per poter essere
collegati alla pompa (figg. 7 - 7/a).
TABELLA 1
H
L (metri)
metri
øi tubo
8 mm
0
35
0,5
30
1
25
1,5
20
2
15
3
8
3,5
6
H = Dislivello
L = Massima lunghezza del
tubo di aspirazione
e non
23
øi tubo
10 mm
100
100
100
90
70
30
20
Fig. 7
9

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