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RHOSS TCAEY-THAEY 115 P1 Instrucciones De Uso página 6

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I.3
AVVERTENZE SU SOSTANZE
POTENZIALMENTE TOSSICHE
PERICOLO!
Leggere attentamente le informazioni seguenti
relative ai fluidi frigorigeni utilizzati.
Seguire scrupolosamente le avvertenze e le misure
di primo soccorso di seguito riportate.
I.3.1.1
Identificazione del tipo di fluido frigorigeno
impiegato
• Difluorometano (HFC 32) 50% in peso
N° CAS: 000075-10-5
• Pentafluoroetano (HFC 125) 50% in peso
N° CAS: 000354-33-6
I.3.1.2
Identificazione del tipo di olio impiegato
L'olio di lubrificazione impiegato è del tipo poliestere; in ogni caso fare
riferimento alle indicazioni che si trovano sulla targhetta posta sul
compressore.
PERICOLO!
Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche del
fluido frigorigeno e dell'olio impiegati si rimanda
alle schede tecniche di sicurezza disponibili presso
i produttori di refrigerante e di lubrificante.
I.3.1.3
Informazioni ecologiche principali sui tipi di
fluidi frigorigeni impiegati
SALVAGUARDIA AMBIENTALE!
Leggere attentamente le informazioni ecologiche e
le prescrizioni seguenti.
• Persistenza e degradazione
Si decompongono con relativa rapidità nell'atmosfera inferiore
(troposfera). I prodotti di decomposizione sono altamente disperdibili e
quindi hanno una concentrazione molto bassa. Non influenzano lo
smog fotochimico (cioè non rientrano tra i composti organici volatili
VOC - secondo quanto stabilito dall'accordo UNECE). Il potenziale di
distruzione dell'ozono (ODP) per i fluidi R 32 e R 125 (contenuti nelle
unità) non distruggono l'ozono. Le sostanze sono regolamentate dal
Protocollo di Montreal (revisione del 1992).
• Effetti sul trattamento degli effluenti
Gli scarichi di prodotto rilasciati all'atmosfera non provocano
contaminazione delle acque a lungo termine.
• Controllo dell'esposizione/protezione individuale
Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi e la
faccia.
• Limiti di esposizione professionale:
R410A
HFC 32
TWA 1000 ppm
HFC 125
TWA 1000 ppm
• Manipolazione
PERICOLO!
Le persone che usano e provvedono alla
manutenzione dell'unità dovranno essere
adeguatamente istruite circa i rischi dovuti alla
manipolazione di sostanze potenzialmente
tossiche. La non osservanza delle suddette
indicazioni può causare danni alle persone ed
all'unità.
Evitare l'inalazione di elevate concentrazioni di vapore. Le
concentrazioni atmosferiche devono essere ridotte al minimo e
mantenute al minimo livello, al di sotto del limite di esposizione
professionale. I vapori sono più pesanti dell'aria, quindi è possibile la
formazione di concentrazioni elevate vicino al suolo dove la ventilazione
generale è scarsa. In questi casi, assicurare adeguata ventilazione.
Evitare il contatto con fiamme libere e superfici calde perché si possono
formare prodotti di decomposizione irritanti e tossici. Evitare il contatto
tra liquido e gli occhi o la pelle.
• Misure in caso di fuoriuscita accidentale
Assicurare un'adeguata protezione personale (con l'impiego di mezzi di
protezione per le vie respiratorie) durante l'eliminazione degli
spandimenti. Se le condizioni sono sufficientemente sicure, isolare la
fonte della perdita.
In presenza di spandimenti di modesta entità, lasciare evaporare il
materiale a condizione che vi sia una ventilazione adeguata. Nel caso
di perdite di entità rilevante, ventilare adeguatamente la zona.
Contenere il materiale versato con sabbia, terra o altro materiale
assorbente idoneo.
Impedire che il liquido penetri negli scarichi, nelle fognature, negli
scantinati e nelle buche di lavoro, perché i vapori possono creare
un'atmosfera soffocante.
I.3.1.4
Informazioni tossicologiche principali sul
tipo di fluido frigorigeno impiegato
• Inalazione
Concentrazioni atmosferiche elevate possono causare effetti anestetici
con possibile perdita di coscienza. Esposizioni prolungate possono
causare anomalie del ritmo cardiaco e provocare morte improvvisa.
Concentrazioni più elevate possono causare asfissia a causa del
contenuto d'ossigeno ridotto nell'atmosfera.
• Contatto con la pelle
Gli schizzi di liquido nebulizzato possono provocare ustioni da gelo. È
improbabile che sia pericoloso per l'assorbimento cutaneo. Il contatto
ripetuto o prolungato può causare la rimozione del grasso cutaneo, con
conseguenti secchezza, screpolature e dermatite.
• Contatto con gli occhi
Spruzzi di liquido possono provocare ustioni da gelo.
• Ingestione
Altamente improbabile, ma se si verifica può provocare ustioni da gelo.
I.3.1.5
Misure di primo soccorso
• Inalazione
Allontanare l'infortunato dall'esposizione e tenerlo al caldo e al riposo.
Se necessario, somministrare ossigeno. Praticare la respirazione
artificiale se la respirazione si è arrestata o dà segni di arrestarsi.
In caso di arresto cardiaco effettuare massaggio cardiaco esterno e
richiedere assistenza medica.
• Contatto con la pelle
In caso di contatto con la pelle, lavarsi immediatamente con acqua
tiepida. Far sgelare con acqua le zone interessate. Togliere gli
indumenti contaminati. Gli indumenti possono aderire alla pelle in caso
di ustioni da gelo. Se si verificano sintomi di irritazioni o formazioni di
vesciche, richiedere assistenza medica.
• Contatto con gli occhi
Lavare immediatamente con soluzione per lavaggio oculare o acqua
pulita, tenendo scostate le palpebre, per almeno dieci minuti.
Richiedere assistenza medica.
• Ingestione
Non provocare il vomito. Se l'infortunato è cosciente far sciacquare la
bocca con acqua e far bere 200-300 ml d'acqua.
Richiedere immediata assistenza medica.
• Ulteriori cure mediche
Trattamento sintomatico e terapia di supporto quando indicato. Non
somministrare adrenalina e farmaci simpaticomimetici similari in seguito
ad esposizione, per il rischio di aritmia cardiaca.
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SEZIONE I: UTENTE

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