Assolcatore Registrabile; Barra Falciante - Grillo G131 Manual De Uso Y Mantenimiento

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  • MEXICANO, página 33
Per allargare la carreggiata delle ruote oltre al disco variabile sono disponibili allargamenti da cm. 6-12 (fig. 9).
Freni a tamburo indipendenti (fig. 10). Per usare l'aratro ed avere una buona aderenza, si consigliano ruote in
gomma grandi oppure queste ruote a gabbia (fig. 11). Per zappare in forti pendenze si possono usare le stesse
gabbie raddoppiate. Per piccoli trasferimenti si può disporre di questa comoda ruotina di sostegno della fresa (fig.
12). Per trainare il rimorchietto o per il carrellino di trasferimento abbiamo disponibile un solido tiro di traino (fig.
13). Per dare maggiore aderenza alla macchina, si possono montare le zavorre da Kg. 36 la coppia (molto
consigliabili per aratura) (fig. 14).
ARATRI
Gli aratri costruiti appositamente per il «131» sono stati particolarmente messi a punto per ottenere un buon lavoro
di aratura senza affaticare eccessivamente l'operatore. Sono disponibili due tipi: Monovomere e Voltaorecchio a
180°. Quest'ultimo è indicato principalmente in collina e per gli ortolani; la profondità del solco ottenibile può variare
dai 10 ai 20 cm. a seconda del terreno.
Consigli pratici per l'uso dell'aratro:
Il terreno va arato quando è ben temperato (come dicono gli agricoltori più anziani); cioè 3/4 giorni dopo
un'abbondante pioggia. Cercare di arare un terreno argilloso in piena siccità non è conveniente nè per la macchina,
nè per il terreno, che rimarrebbe zolloso, tantomeno per l'agricoltore che sarebbe sottoposto a fatica.
Se invece si ara quando il terreno, non è nè troppo umido nè troppo secco, il lavoro risulterà di più facile esecuzione
e il risultato di gran soddisfazione.
Preparazione del motocoltivatore:
Si raccomanda di montare ruote in gomma molto grandi e di allargare la carreggiata girando opportunamente le
flangie dei dischi, fino ad ottenere una larghezza interna fra le due ruote di cm. 42. Il peso in fase di aratura non è
mai troppo, perciò noi consigliamo di montare una coppia o due di zavorre, oppure, come consigliano le case
costruttrici di pneumatici, si possono riempire con acqua le camere d'aria. Volendo si possono invertire le ruote (la
destra a sinistra e viceversa), per far si che le spine dei pneumatici abbiano una maggiore aderenza sul terreno;
controllare che le lame del coltro e del vomere siano ben affilate. A questo punto si monta l'aratro direttamente sulla
flangiatura del motocoltivatore, si registra la profondità di lavoro ruotando il manettino 1 fino a sollevare di 2-3
centimetri dal piano terra, la parte posteriore 2 dell'aratro (fig. 15). Si controlla poi che le viti di riscontro 3, per il gioco
di guida, abbiano una distanza dal porta attrezzi di almeno 1 cm. per parte. Ora agendo sulla leva 4 si posiziona l'aratro
leggermente inclinato come nella figura 16; e si inizia il lavoro. Naturalmente il primo solco sarà di media profondità
il secondo invece (lavorando con la ruota nel solco e di conseguenza con l'aratro perfettamente verticale) sarà già
di soddisfazione; se si desidera variare la profondità del solco (a seconda del terreno) si gira il manettino 1.
Ricordiamo che, essendo l'aratura un tipico lavoro di traino, in terreni più tenaci è consigliabile inserire il bloccaggio
del differenziale; può essere a volte utile, a seconda dei terreni, l'uso di apposite ruote in ferro. Quando l'aratro lavora
bene, la parte terminale posteriore 2 deve strisciare con forza nel fondo del solco (fig. 17). Questa operazione è
indispensabile con l'aratro voltaorecchio, quando un aratro lavora in maniera disuguale all'altro. Può succedere che
l'aratro inizialmente non sia abbastanza scorrevole, e la terra non scivoli come dovrebbe; questo inconveniente è
dovuto al versoio che presenta una superficie leggermente rugosa, l'inconveniente scomparirà del tutto non appena
il versoio avrà assunto quella lucentezza tipica dell'acciaio. Si consiglia pertanto ad ogni fine lavoro, di pulire
accuratamente l'aratro e di ungere bene il versoio, il vomere e il contro con olio di recupero, in modo che si preservi
ben lucido e pronto per l'uso successivo.

ASSOLCATORE REGISTRABILE

L'assolcatore registrabile è un attrezzo particolarmente studiato per eseguire solchi di semina o di irrigazione. Si
applica direttamente sulla flangiatura della macchina, situata nella parte posteriore della scatola cambio al posto della
fresa. Vi è la possibilità di variare la posizione delle due ali che determinano di conseguenza la larghezza del solco
da un minimo di 10 ad un massimo di 30 cm. La profondità ottenibile può variare da 10 a 20 cm. Nel caso si debba
operare in terreni particolarmente duri, è opportuno eseguire prima una buona fresatura e quindi procedere al lavoro
con l'assolcatore. Queste prestazioni possono essere aumentate montando ruote pneumatiche 6.5/80-15 con dischi
allargati o con i distanziali (fig. 18).

BARRA FALCIANTE

La barra falciante applicabile al motocoltivatore «131» è a comando centrale (fig. 19). La costruzione robusta e
l'elevato rendimento, la rendono il mezzo ideale per svolgere operazioni di falciatura di una certa consistenza in
sostituzione di una motofalciatrice, che rimarrebbe inutilizzata per molto tempo mentre il motocoltivatore può essere
usato con tanti altri attrezzi. La barra va montata sull'attacco attrezzi del motocoltivatore, al posto della fresa. Il
manubrio va ruotato di 180° portandolo dalla parte del motore. Prima di ruotare il manubrio vanno sganciate le 4 aste
di comando dai supporti. Una volta girato il manubrio vanno montate le due aste e la leva cambio in dotazione alla
falciatrice (per istruzioni vedi fig. 3/B). La velocità più adatta per la falciatura è la R 2 ossia la retromarcia veloce.
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