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surriscaldatori, polmoni di supporto, sono
da adottare in funzione alla tipologia
dell'impianto
ed
al
dell'essiccatoio. Il vapore deve intendersi
saturo (senza presenza d'aria).
Elenchiamo qui di seguito, alcune
caratteristiche di scaricatori di condensa di
principale uso.
5.7.1 SCARICATORE
TERMOSTATICO A DILATAZIONE DI
LIQUIDO
Non trattiene la condensa, e quindi non è
soggetto a congelamento. Alta capacità di
scarico anche a freddo. La distanza minima
tra l'uscita dell'essiccatoio e lo scaricatore è
di 2 metri. Non accetta grandi sbalzi di
pressione del vapore. L'elemento flessibile
non accetta la presenza di condensa
corrosiva.
5.7.2 SCARICATORE
TERMOSTATICO BIMETALLICO
Oltre ai pregi del tipo precedente, ha una
resistenza maggiore ai colpi d'ariete ed alla
condensa corrosiva; comunque, non è
consigliato dov'è presente un controllo della
temperatura.
5.7.3 SCARICATORE A
GALLEGGIANTE
Accetta brusche variazioni di carico e di
pressione. Scarica facilmente l'aria presente
nei condotti. In caso di manutenzione o
difetti è di semplice costruzione e
riparazione. Scarico immediato della
condensa. Il galleggiante non sopporta
condensa corrosiva, colpi d'ariete o vapore
surriscaldato. La sua scelta deve essere in
funzione della pressione d'esercizio.
5.7.4 SCARICATORE A SECCHIELLO
ROVESCIATO
Accetta bene i colpi d'ariete ed il vapore
surriscaldato. A richiesta, può essere previsto
per sopportare la condensa corrosiva.
Semplice costruzione. Il suo funzionamento
corretto
implica
un
dimensionamento. E' più lento a rispondere
alle variazioni di pressione e carico. Nel
caso di cadute di pressione possono crearsi
dei passaggi continui di vapore.
5.7.5 SCARICATORE
TERMODINAMICO
Dimensioni inferiori ai modelli precedenti.
Gran capacità di scarico condensa. Hanno
un campo di lavoro, in temperatura ed in
pressione, molto ampio. Lavorano anche
con vapore surriscaldato, anche alla presenza
di condensa corrosiva. Accetta bene i colpi
d'ariete. Non ci sono rischi di congelamento
se lo scarico è rivolto verso il basso. Non
lavora con pressioni inferiori a 0.3 bar e con
contro pressioni allo scarico maggiori
dell'80% della pressione d'ingresso.
ATTENZIONE!
Si raccomanda l'utilizzo di componentistica
adeguata alla pressione ed alla temperatura
rendimento
del vapore e della condensa.
5.8 COLLEGAMENTO GAS:
INSTALLAZIONE
DELL'APPARECCHIO CON
RISCALDAMENTO A GAS (EMG S)
ATTENZIONE!
Per locali ove vi siano installate
apparecchiature che utilizzano percloro o
prodotti similari (lavaggio a secco) è vietato
installare essiccatoi con riscaldamento a
gas. Ciò vale per qualsiasi tipo di gas.
Per qualsiasi intervento d'installazione e
manutenzione di apparecchi a gas, bisogna
rivolgersi unicamente ad installatori
abilitati; il "fai da te" è assolutamente vietato.
L'installazione d'ogni apparecchiatura a
gas deve essere fatta nella piena osservanza
delle vigenti norme nazionali e locali.
L'allacciamento del Gas alla rete di
alimentazione può avvenire in due modi a
seconda del tipo di predisposizione degli
essiccatoi:
Essiccatoi con allacciamento del gas
direttamente sulla elettrovalvola:
L'apparecchio ha in dotazione all'interno
del cesto, un raccordo a gomito da 1/2", a
tale raccordo và montato un tubo flessibile
(che andrà collegato poi con l'arrivo
dell'alimentazione gas esterna fissa) e
successivamente va montato sulla
elettrovalvola gas come segue :
a)
svitare
dell'essiccatoio tramite le 4 viti
b) utilizzando le 4 viti contenute nel sacchetto
della dotazione avvitare il raccordo a gomito
sull'elettrovalvola.
c)
montare
l'intercettazione del Gas prima dell'ingresso
nell'essiccatoio.
Essiccatoi con allacciamento del gas
all'esterno sulla parte posteriore :
Collegare l'arrivo dell'alimentazione gas
perfetto
esterna all'ingresso da 1/2" posto nella
parte posteriore dell'essiccatoio. Montare
un dispositivo per l'intercettazione del Gas
prima dell'ingresso nell'essiccatoio.
L'essiccatoio è predisposto per il
funzionamento con il tipo di gas, la pressione
e la categoria indicati nell'ultima pagina del
presente
l'apparecchio, verificare che esso sia idoneo
per il tipo di gas con cui viene alimentato;
una cattiva combustione derivante
dall'utilizzo di un tipo di gas diverso da
quello per cui l'apparecchio è stato tarato,
può dare luogo a formazione di monossido
di carbonio, gas altamente tossico. Sempre
nella parte posteriore dell'apparecchio vi è
lo scarico dei vapori e dei fumi, con i diametri
indicati nella tabella dei dati tecnici. In
la
schiena
superiore
un
dispositivo
per
manuale.
Nell'installare
11
particolare, tutti i modelli sono dotati di un
unico scarico sia per i vapori che si generano
durante l'asciugatura che per i gas combusti.
EVACUAZIONE DEI FUMI
Il camino deve avere una lunghezza minima
di una curva a 90° più 1 metro lineare ed una
lunghezza massima complessiva di 15 metri
+ una curva a 90°. Il camino deve essere di
tipo a superficie interna liscia e di materiale
idoneo per resistere alla temperatura dei
fumi in uscita (massima temperatura pari a
350°C). Le norme danno istruzioni
dettagliate sul tipo e sulla qualità dei
materiali da impiegare per le tubazioni ed i
loro accessori, per i canali da fumo, i camini
e le canne fumarie, vedi:
UNI CIG 7129
UNI CIG 7131.
Si devono utilizzare solo camini approvati.
Per distanze maggiori dei 15metri più una
curva a 90° vanno usati dei camini coibentati
o si deve aumentare il diametro del tubo
stesso.
ATTENZIONE!
- Una curva a 90° corrisponde ad un metro
di camino lineare.
- Il controllo del circuito aria –fumi, necessario
per verificare il corretto funzionamento del
tiraggio per lo scarico dei gas combusti, è
un'operazione molto importante ai fini della
sicurezza. Questo controllo deve essere fatto
dall'installatore dopo ogni intervento, anche
parziale,
eseguito
sull'impianto
sull'apparecchiatura.
- Qualsiasi apparecchio, in cui ci sia in
funzione un bruciatore, assorbe l'aria nec-
essaria alla combustione ed emette dei fumi:
è quindi necessario che se la combustione
avviene in un ambiente chiuso, l'aria debba
essere prelevata dall'esterno mediante una
apposita
apertura
di
obbligatoria (vedere capitolo 5.6 ARIA DI
RINNOVO).
Il camino, anche se coibentato, può
riscaldarsi ed è quindi buona norma porre
molta attenzione al potenziale rischio di
ustione nel caso di contatto accidentale con
lo stesso. Un'ostruzione del camino provoca
l'interruzione dell'alimentazione del gas,
poiché intervengono rispettivamente il
termostato di sicurezza (TS) a riarmo
manuale e il pressostato (allarme AL4). Il
termostato di sicurezza (TS) dovrà essere
ripristinato premendo il pulsante nero posto
sopra il termostato quando la temperatura
in ingresso cesto dell'aria ritorna su valori
normali mentre l'intervento del pressostato
ferma la macchina e per riavviarla bisogna
premere due volte il pulsante START/STOP
nel pannello di comando. Prima però di
procedere alla nuova accensione della
macchina è necessario l'intervento di
personale specializzato, che rimuova la causa
che ha ostruito il camino ed effettui il reset
o
ventilazione